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Molte persone investono tempo e denaro per adottare uno stile di vita salutare, praticando regolarmente uno sport, scegliendo e consumando cibo biologico, integrando vitamine e minerali alla propria dieta, utilizzando smartwatch per tenere sotto controllo i propri parametri fisiologici. Purtroppo, altrettanto non può dirsi per quanto riguarda la corretta gestione dei pensieri ostili e delle emozioni negative che quotidianamente alterano il nostro equilibrio interiore, sommandosi ai molteplici stressor lavorativi, sociali e familiari. In pochi si interrogano su quali siano i pensieri e le emozioni positive con le quali nutrire correttamente la nostra mente. La scienza ha dimostrato che i pensieri ostili e le emozioni negative attivano il rilascio nel corpo degli ormoni dello stress (es. Cortisolo), generando un consumo eccessivo di energie ed una conseguente riduzione delle prestazioni psicofisiche e della chiarezza mentale. Gli schemi abituali di stress e le emozioni negative possono essere assimilati a cibo spazzatura che la mente è costretta a consumare contribuendo a togliere benessere e vitalità. La cultura moderna non tiene in debita considerazione le attività salutari per la mente, generando un cortocircuito che, a volte, contribuisce a vanificare gli sforzi per condurre una vita piena e serena. La tecnologia emWave® della HeartMath è lo strumento ideale per migliorare la forma fisica interiore, abbattere gli schemi di pensiero ricorrenti e gestire in maniera appropriata qualsiasi tipo di stress negativo. Mediante un feedback in tempo reale, si avrà a disposizione un efficientissimo personal trainer, in grado di portare serenità, benessere e nutrimento al corpo ed alla...
Nel corso delle nostre frenetiche giornate piene di impegni ed obblighi lavorativi, familiari e sociali, spesso siamo portati a sottovalutare i segnali che il corpo ci invia a causa dell’accumularsi dello stress. In troppe occasioni siamo soliti accettare, con pragmatica rassegnazione, eventi che generano in noi malessere ed emozioni dissonanti rispetto al contesto, quasi fosse qualcosa di ineluttabile, una sorta di tributo per poter continuare a vivere nel nostro tempo. Una recente ricerca sul mondo del lavoro mostra come nel nostro paese circa 17 milioni di lavoratori siano affetti da una patologia rientrante fra i disturbi generati dallo stress cronico. Quasi un italiano su tre, quindi, si reca al lavoro ogni giorno rassegnato e conscio che dovrà affrontare l’ennesima sfacchinata, sopportando un carico di stress negativo che andrà a sommarsi ad una situazione sintomatologica quasi insostenibile. Ansia, depressione, attacchi di panico ma anche emicranie, dolori cervicali, lombalgie, problemi digestivi e disturbi del sonno, solo per citare alcuni, sono i malesseri che affliggono molti lavoratori, i quali spesso sfociano in vere e proprie patologie invalidanti per il cronicizzarsi delle risposte organiche allo stress negativo. Purtroppo, vivere quotidianamente una situazione percepita come insostenibile o senza via d’uscita, può portare anche a gesti estremi, così come è emerso durante una ricerca effettuata su cavie da laboratorio alcune delle quali si lasciavano morire se arrivavano a percepire l’evento traumatico come inevitabile. Il nostro paese dal 2008 si è dotato di una norma (D.Lgs. 81/08) il cui scopo è quello di tutelare la salute e...
La maggior parte delle persone è abituata a subire quotidianamente i propri malesseri generati dall'accumularsi dello stress e dalla sua cattiva gestione: irritabilità, perdita del senso dell'umorismo, preoccupazioni ricorrenti, sregolatezza, difficoltà mnemoniche, dolori e tensioni muscolari alle spalle, alla schiena, al petto, dolori cervicali, disturbi gastrointestinali, nervosismo, affaticamento, raffreddori ed influenze ricorrenti, palpitazioni, tachicardia e ansia. Alcuni avvertono la necessità di ridurre lo stress in modo efficace e duraturo, mediante l'impiego di strumenti, anche non convenzionali, che siano in grado di alleviare i malesseri fisici e psichici, aumentando la qualità della vita. Purtroppo, la maggior parte delle persone vorrebbero cambiare la loro condizione istantaneamente, cercando panacee in grado di ridurre i sintomi o soluzioni per stare meglio immediatamente come l'assunzione di farmaci sintomatici, un soggiorno al centro benessere, un massaggio o una vacanza. Per quanto possano sembrare rilassanti e benefiche queste ultime attività, non riusciranno ad incidere sulle cause che generano lo stress e, soprattutto, non modificheranno il modo in cui ciascuno percepisce ed affronta i problemi della vita. Con pazienza e tenacia oggi è possibile trasformare i vecchi schemi automatici di difesa, andando ad incidere realmente sulle vere cause dello stress negativo. Vi sono delle tecnologie che, monitorando lo stato psicofisico, permettono di accede volontariamente a stati di rilassamento e chiarezza mentale che aiutano ad individuare le vere cause del malessere psicofisico generato dall'accumularsi dello stress. Da uno studio pubblicato nel 2003 dal neuroscienziato Richard Davison dell'Università del Wisconsin emerge come alcune tecniche di meditazione, se praticate costantemente e...
Il 49enne Harald Krueger, Amministratore Delegato di BMW, si è sentito male nel corso della conferenza stampa inaugurale del marchio tedesco durante il Salone di Francoforte 2015. Il comunicato della casa bavarese parla di un piccolo malore dovuto allo stress. Non conoscendo il caso specifico è molto difficile esprimersi in merito a quanto accaduto ad Harald Krueger, sicuramente l'eccessivo accumulo di fattori stressanti, oltre la resistenza dell'organismo, possono generare disturbi e malesseri importanti. Nel mondo del lavoro i manager ed i dirigenti di vertice sono maggiormente esposti a carichi emotivi, dovuti allo specifico ruolo, alle mansioni ed ai pericoli connessi, che possono divenire un fattore di rischio per la salute. Da uno studio di recente pubblicazione sulla rivista Lancet lo scorso 20 agosto, coordinato dall'epidemiologo Kivimaki, emerge una diretta correlazione fra il orari prolungati di lavoro e insorgenza di ictus cerebrale. Lo studio è stato condotto su seicentomila persone, fra europei, statunitensi ed australiani, sia uomini che donne, evidenziando un aumento del rischio in coloro che protraevano il lavoro oltre le 50 ore settimanali. Nel caso non si possano ridurre gli impegni lavorativi e si vuole salvaguardare il proprio benessere, bisogna adotare dei semplici accorgimenti ed adottare uno stile di vita adeguatamente salutare, una corretta alimentazione, praticare uno sport aerobico, evitare sregolatezze, fumo, alcol, zuccheri ed apprendere tecniche per auto-generare periodi prolungati di coerenza cardiaca. 20 minuti di coerenza cardiaca con gli strumenti e le tecniche HeartMath possono riequilibrare il sistema neurovegetativo e riportare benessere, tranquillità ed energia in un...
Il termine "stress" viene utilizzato da secoli in fisica per descrivere la torsione e la tensione provocata nei metalli da una forza esterna. Circa ottanta anni fa, uno scieziato candese, Hans Selye, ne ridefinì il significato per le specie viventi affermando che "lo stress è la risposta strategica dell'organismo nell’adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica che psicologica, cui venga ad esso sottoposto. In altre parole, è la risposta aspecifica dell’organismo a ogni richiesta di cambiamento". Le teorie di Selye furono oggetto di notevole attenzione da parte della comunità scientifica ed il termine stress non rimase relegato al linguaggio di laboratorio ma divenne una parola di uso comune, tanto da assumere significati molto diversi rispetto al contesto nel quale veniva inizialmente proferita. Al giorno d'oggi il termine stress viene spesso formulato con un'accezione negativa ma, è bene chiarire fin da subito, che si tratta di una reazione fisiologica normale e positiva dell’organismo che ha assicurato la sopravvivenza della nostra specie ai mille pericoli cui è andata incontro nella propria storia evolutiva. Quello che accade durante una risposta da stress è molto complesso e può variare secondo la situazione dal semplice rossore sulle guance, a reazioni di lotta o fuga. Si tratta di una risposta molto complessa e articolata che, con vari gradi di intensità, coinvolge l'intero organismo. Si pensi a cosa accade nel momento in cui si avverte un pericolo, classico esempio un'auto che frena in modo repentino davanti il nostro veicolo: il cuore batte all'impazzata, l'attenzione si focalizza sull'auto davanti...
In una recente ricerca effettuata da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) emerge che ben 8 italiani su 10 soffrono di disturbi fisici causati dallo stress, i quali si manifestano sotto forma di mal di testa (44%), l'insonnia (37%), il mal di stomaco (35%), dolori muscolari - cervicalgie, lombalgie, (20%), herpes labiale (14%) e acne (9%), solo per citare i più importanti. Tra le principali cause vi sono una commistione di fattori: posture scorrette durante l’uso di pc, smartphone e tablet, l’ansia generata dall’uso di alcuni dispositivi elettronici e da alcune mansioni lavorative, l’utilizzo sempre maggiore dei social network nei momenti dedicati al relax. Tutto ciò genera un contesto ambientale e lavorativo nel quale le persone sono sottoposte ad un vero e proprio bombardamento di stimoli sensoriali ed emotivi, che vanno ad accumularsi e determinano i disturbi fisici dovuti al perdurare dello stato di stress. Dal campione di persone intervistate è emerso che il 22% ha la sensazione di non avere abbastanza tempo per fare tutto e bene, il 30% percepisce come una minaccia alla propria incolumità i problemi economici, così come il 23% vive con grande ansia le preoccupazioni legate al lavoro. Piero Barbanti, Primario Neurologo dell’Istituto Scientifico San Raffaele Pisana di Roma, afferma in proposito che “Nel mondo occidentale lo stress deriva non tanto da reali situazioni di pericolo, quanto dalla distanza che esiste tra il nostro ritmo di vita e quello che la nostra fisiologia richiederebbe, che rappresenta un vero e proprio social jet lag. In realtà...
Gli strumenti HeartMath - Inner Balance, emWave2 ed emWavePro, rientrano nella categoria dei sistemi tecnologici per il monitoraggio, l'elaborazione ed il biofeedback istantaneo di specifiche funzioni fisiologiche, per un utilizzo diverso da quello medico-sanitario. HeartMath, infatti, produce sistemi tecnologici per il riscontro della variabilità della frequenza cardiaca per insegnare, ad un pubblico di non addetti ai lavori, con un linguaggio diretto ed immediato, semplici concetti e tecniche per raggiungere velocemente lo stato di coerenza cardiaca. Questo è un particolare stato psicofisico nel quale vi è un notevole equilibrio fra ritmo respiratorio, frequenza cardiaca e pressione sangiugna, tale da apportare una serie di benefici fisici e mentali. E' importante sottolineare che nessuno strumento o tecnica HeartMath deve essere intesa, o anche solo percepita, come sostitutivo di cure mediche o trattamenti psicologici. I benefici riportati negli articoli, nei libri e negli altri scritti proposti sono il frutto di 25 anni di ricerca scientifica effettuata dall'Istituto HeartMath e delle sue applicazioni pratiche su manager, di importanti aziende statunitensi, ed operatori di enti, organismi ed istituzioni che esplicano lavori con un'elevata componente di stressor fisici e mentali (vigili del fuoco, personale medico e paramedico, forze dell'ordine, etc). HeartMath è stata la prima azienda a propone un nuovo paradigma educativo alla gestione delle emozioni nel quale la persona diviene protagonista del proprio cambiamento, del proprio benessere e dell'incremento delle performance fisiche e cognitive. Gli strumenti di biofeedback training educativo permettono di oggettivare il proprio stato fisiologico e di effettuare delle sessioni per il raggiungimento...
Lo stress oltre a rovinare le giornate di chi lo subisce con i suoi effetti deleteri sul fisico (cefalee ricorrenti, cervicalgie, lombalgie, cattiva digestione, acidità di stomaco, stipsi, diarrea, spossatezza, palpitazioni etc.) e sulla mente (difficoltà di concentrazione e memorizzazione, senso di oppressione, rigidità nei processi cognitivi ed emozionali, paura, rabbia, ansia etc.), può accelerare il processo di invecchiamento e, in particolari situazioni, aprire le porte al cancro. Questa è la sintesi spietata di quanto dimostrato da due ricerche statunitensi che hanno focalizzato la loro attenzione sulla variazione della lunghezza dei telomeri - proteine del DNA - che terminano con un cappuccio cromosomico deputato alla stabilità, che sembrano svolgere un ruolo molto importante nel processo di invecchiamento cellulare ed in alcune gravi patologie. I telomeri sono il vero orologio biologico che scandisce esattamente l'età dell'organismo in quanto, ad ogni replicazione cellulare queste terminazioni sono soggette ad un naturale e costante processo di accorciamento. Purtroppo in particolari condizioni questi subiscono una riduzione notevole ed anomala. Il premio Nobel 2009 per la medicina Elizabeth Blackburn ed i suoi colleghi ( Elissa S. Epel, Jue Lin, Firdaus S. Dhabhar, Nancy E. Adler, Jason D. Morrow e Richard M. Cawthon) sono riusciti a dimostrare che lo stress accelera il processo di invecchiamento cellulare dell'organismo che lo subisce, predisponendolo a malattie cardiovascolari e ad un abbassamento delle funzioni immunitarie. Lo studio ha fornito la prova che lo stress psicologico, sia quello percepito che quello cronico, comporta un incremento notevole dei processi ossidativi fisiologici, una diminuzione...
Richieste eccessive, senso di impotenza, perdita di controllo, mancanza di riconoscimenti, assenza di equità, pressione sui tempi, senso di inadeguatezza ed emarginazione sono solo alcune delle sensazioni spiacevoli che possono manifestarsi nella vita quotidiana di un lavoratore. Il rischio può nascere quando queste sensazioni si moltiplicano e cronicizzano diventando una costante nella propria giornata lavorativa, tanto da attivare uno stato di perenne allarme, che priva il lavoratore di energie preziose e lo getta in uno stato di incessante affanno ed impotenza. Le conseguenze negative sono facilmente immaginabili in quanto colpiscono inizialmente la sfera personale e quella sociale e, successivamente, quella lavorativa. Lo stress da lavoro correlato viene sperimentato da tutti coloro che per inclinazione caratteriale o situazioni contingenti (il sommarsi di problemi familiari, economico-finanziari, sociali) sentono le richieste del mondo lavorativo superiori a quelle che sono le proprie capacità di fronteggiarle, con conseguenze nell’ambito fisico, psicologico e sociale. In una recente ricerca condotta dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) emerge un’allarmante diffusione dello stress da lavoro correlato nei paesi dell’Unione che colpisce almeno un lavoratore su quattro. La spesa per questo fenomeno è molto cara: 240 miliardi di euro l’anno suddivisi in 104 per le cure mediche e 136 per perdita di produzione ed assenze per malattia. Un sondaggio di opinione condotto sempre dalla stessa agenzia ha messo in luce che il 51% dei lavoratori intervistati ritiene che lo stress lavoro correlato è presente nel proprio luogo di lavoro, di questi ben quattro su dieci...