Lo stress oltre a rovinare le giornate di chi lo subisce con i suoi effetti deleteri sul fisico (cefalee ricorrenti, cervicalgie, lombalgie, cattiva digestione, acidità di stomaco, stipsi, diarrea, spossatezza, palpitazioni etc.) e sulla mente (difficoltà di concentrazione e memorizzazione, senso di oppressione, rigidità nei processi cognitivi ed emozionali, paura, rabbia, ansia etc.), può accelerare il processo di invecchiamento e, in particolari situazioni, aprire le porte al cancro.
Questa è la sintesi spietata di quanto dimostrato da due ricerche statunitensi che hanno focalizzato la loro attenzione sulla variazione della lunghezza dei telomeri - proteine del DNA - che terminano con un cappuccio cromosomico deputato alla stabilità, che sembrano svolgere un ruolo molto importante nel processo di invecchiamento cellulare ed in alcune gravi patologie.
I telomeri sono il vero orologio biologico che scandisce esattamente l'età dell'organismo in quanto, ad ogni replicazione cellulare queste terminazioni sono soggette ad un naturale e costante processo di accorciamento. Purtroppo in particolari condizioni questi subiscono una riduzione notevole ed anomala.
Il premio Nobel 2009 per la medicina Elizabeth Blackburn ed i suoi colleghi ( Elissa S. Epel, Jue Lin, Firdaus S. Dhabhar, Nancy E. Adler, Jason D. Morrow e Richard M. Cawthon) sono riusciti a dimostrare che lo stress accelera il processo di invecchiamento cellulare dell'organismo che lo subisce, predisponendolo a malattie cardiovascolari e ad un abbassamento delle funzioni immunitarie.
Lo studio ha fornito la prova che lo stress psicologico, sia quello percepito che quello cronico, comporta un incremento notevole dei processi ossidativi fisiologici, una diminuzione significativa della lunghezza dei telomeri, che determinano una senescenza precoce delle cellule con perdita di longevità.
Le donne con più alti livelli di stress percepito hanno telomeri più brevi, rispetto al campione di riferimento di pari età, subendo un invecchiamento addizionale in media di 10 anni che, nei casi più gravi, può arrivare fino a 17.
Lo studio ha segnato una decisa svolta nella storia della biologia e della psicologia in quanto, per la prima volta, è stato dimostrato scientificamente che vi è una stretta correlazione tra i due comparti, psicologico - come vengono percepite alcune situazioni, e biologico - le trasformazioni fisiche che avvengono di conseguenza nel corpo.
Quanto appena esposto è confermato da uno studio effettuato da ricercatori americani della prestigiosa Università di Harvard e della Scuola di Medicina Feinberg dell’Università Northwestern, effettuato sotto la guida del docente di medicina preventiva Lifang Hou, che hanno messo a punto un test predittivo che permette di conoscere se ci si ammalerà di cancro con una precisione assoluta del 100%, basato sull'analisi dei telomeri.
Persone che hanno una naturale predisposizione a gestire efficacemente le situazioni stressanti e chi ha appreso specifiche tecniche per minimizzare gli effetti negativi dello stress, posseggono telomeri di lunghezza maggiore, livelli di benessere psicofisico elevato, un funzionamento ottimale del sistema immunitario e minori disturbi e patologie generate dallo stress.