24 August

Il termine "stress" viene utilizzato da secoli in fisica per descrivere la torsione e la tensione provocata nei metalli da una forza esterna. Circa ottanta anni fa, uno scieziato candese, Hans Selye, ne ridefinì il significato per le specie viventi affermando che "lo stress è la risposta strategica dell'organismo nell’adattarsi a qualunque esigenza, sia fisiologica che psicologica, cui venga ad esso sottoposto. In altre parole, è la risposta aspecifica dell’organismo a ogni richiesta di cambiamento". Le teorie di Selye furono oggetto di notevole attenzione da parte della comunità scientifica ed il termine stress non rimase relegato al linguaggio di laboratorio ma divenne una parola di uso comune, tanto da assumere significati molto diversi rispetto al contesto nel quale veniva inizialmente proferita. Al giorno d'oggi il termine stress viene spesso formulato con un'accezione negativa ma, è bene chiarire fin da subito, che si tratta di una reazione fisiologica normale e positiva dell’organismo che ha assicurato la sopravvivenza della nostra specie ai mille pericoli cui è andata incontro nella propria storia evolutiva. Quello che accade durante una risposta da stress è molto complesso e può variare secondo la situazione dal semplice rossore sulle guance, a reazioni di lotta o fuga. Si tratta di una risposta molto complessa e articolata che, con vari gradi di intensità, coinvolge l'intero organismo. Si pensi a cosa accade nel momento in cui si avverte un pericolo, classico esempio un'auto che frena in modo repentino davanti il nostro veicolo: il cuore batte all'impazzata, l'attenzione si focalizza sull'auto davanti...

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13 August

In una recente ricerca effettuata da Assosalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) emerge che ben 8 italiani su 10 soffrono di disturbi fisici causati dallo stress, i quali si manifestano sotto forma di mal di testa (44%), l'insonnia (37%), il mal di stomaco (35%), dolori muscolari - cervicalgie, lombalgie, (20%), herpes labiale (14%) e acne (9%), solo per citare i più importanti. Tra le principali cause vi sono una commistione di fattori: posture scorrette durante l’uso di pc, smartphone e tablet, l’ansia generata dall’uso di alcuni dispositivi elettronici e da alcune mansioni lavorative, l’utilizzo sempre maggiore dei social network nei momenti dedicati al relax. Tutto ciò genera un contesto ambientale e lavorativo nel quale le persone sono sottoposte ad un vero e proprio bombardamento di stimoli sensoriali ed emotivi, che vanno ad accumularsi e determinano i disturbi fisici dovuti al perdurare dello stato di stress. Dal campione di persone intervistate è emerso che il 22% ha la sensazione di non avere abbastanza tempo per fare tutto e bene, il 30% percepisce come una minaccia alla propria incolumità i problemi economici, così come il 23% vive con grande ansia le preoccupazioni legate al lavoro. Piero Barbanti, Primario Neurologo dell’Istituto Scientifico San Raffaele Pisana di Roma, afferma in proposito che “Nel mondo occidentale lo stress deriva non tanto da reali situazioni di pericolo, quanto dalla distanza che esiste tra il nostro ritmo di vita e quello che la nostra fisiologia richiederebbe, che rappresenta un vero e proprio social jet lag. In realtà...

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19 July

Lo stress oltre a rovinare le giornate di chi lo subisce con i suoi effetti deleteri sul fisico (cefalee ricorrenti, cervicalgie, lombalgie, cattiva digestione, acidità di stomaco, stipsi, diarrea, spossatezza, palpitazioni etc.) e sulla mente (difficoltà di concentrazione e memorizzazione, senso di oppressione, rigidità nei processi cognitivi ed emozionali, paura, rabbia, ansia etc.), può accelerare il processo di invecchiamento e, in particolari situazioni, aprire le porte al cancro. Questa è la sintesi spietata di quanto dimostrato da due ricerche statunitensi che hanno focalizzato la loro attenzione sulla variazione della lunghezza dei telomeri - proteine del DNA - che terminano con un cappuccio cromosomico deputato alla stabilità, che sembrano svolgere un ruolo molto importante nel processo di invecchiamento cellulare ed in alcune gravi patologie. I telomeri sono il vero orologio biologico che scandisce esattamente l'età dell'organismo in quanto, ad ogni replicazione cellulare queste terminazioni sono soggette ad un naturale e costante processo di accorciamento. Purtroppo in particolari condizioni questi subiscono una riduzione notevole ed anomala. Il premio Nobel 2009 per la medicina Elizabeth Blackburn ed i suoi colleghi ( Elissa S. Epel, Jue Lin, Firdaus S. Dhabhar, Nancy E. Adler, Jason D. Morrow e Richard M. Cawthon) sono riusciti a dimostrare che lo stress accelera il processo di invecchiamento cellulare dell'organismo che lo subisce, predisponendolo a malattie cardiovascolari e ad un abbassamento delle funzioni immunitarie. Lo studio ha fornito la prova che lo stress psicologico, sia quello percepito che quello cronico, comporta un incremento notevole dei processi ossidativi fisiologici, una diminuzione...

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15 July

Richieste eccessive, senso di impotenza, perdita di controllo, mancanza di riconoscimenti, assenza di equità, pressione sui tempi, senso di inadeguatezza ed emarginazione sono solo alcune delle sensazioni spiacevoli che possono manifestarsi nella vita quotidiana di un lavoratore. Il rischio può nascere quando queste sensazioni si moltiplicano e cronicizzano diventando una costante nella propria giornata lavorativa, tanto da attivare uno stato di perenne allarme, che priva il lavoratore di energie preziose e lo getta in uno stato di incessante affanno ed impotenza. Le conseguenze negative sono facilmente immaginabili in quanto colpiscono inizialmente la sfera personale e quella sociale e, successivamente, quella lavorativa. Lo stress da lavoro correlato viene sperimentato da tutti coloro che per inclinazione caratteriale o situazioni contingenti (il sommarsi di problemi familiari, economico-finanziari, sociali) sentono le richieste del mondo lavorativo superiori a quelle che sono le proprie capacità di fronteggiarle, con conseguenze nell’ambito fisico, psicologico e sociale. In una recente ricerca condotta dall’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) emerge un’allarmante diffusione dello stress da lavoro correlato nei paesi dell’Unione che colpisce almeno un lavoratore su quattro. La spesa per questo fenomeno è molto cara: 240 miliardi di euro l’anno suddivisi in 104 per le cure mediche e 136 per perdita di produzione ed assenze per malattia. Un sondaggio di opinione condotto sempre dalla stessa agenzia ha messo in luce che il 51% dei lavoratori intervistati ritiene che lo stress lavoro correlato è presente nel proprio luogo di lavoro, di questi ben quattro su dieci...

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