Lo stress nuoce al cuore
Secondo una recente ricerca statunitense, un eccesso di stress conduce all’iperattività dell'amigdala con un conseguente anomalo incremento della produzione di globuli bianchi responsabili di una serie di processi infiammatori dannosi per la salute del cuore.
Tutti sappiamo che l’eccesso di stress, se non gestito correttamente, oltre a rovinarci le giornate può procurare danni alla nostra salute.
In una recente ricerca pubblicata sulla rivista scientifica The Lancet è stato indagato il collegamento fra stress prolungati e rischio di sviluppare malattie cardiache. I ricercatori del Massachusetts General Hospital e dell’Icahn School of Medicine hanno misurato in circa 300 soggetti l’attività di alcune aree del cervello e il livello di infiammazione delle arterie mediante l’uso di un farmaco tracciatore. Al termine della ricerca, durata quasi 4 anni, è emerso che le persone con livelli di stress oltre la norma avevano un funzionamento anomalo dell’amigdala ed erano maggiormente soggette a malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno applicato il medesimo protocollo anche a 13 pazienti affetti da disturbo da stress post-traumatico giungendo alle medesime conclusioni ovvero che l’iperattività dell’amigdala e del sistema immunitario generano livelli di infiammazione dei vasi sanguigni oltre la norma causando un incremento del rischio di malattie cardiache.
Quando si viene sottoposti a un eccesso di stimoli ambientali percepiti come minacciosi per incolumità personale l'amigdala, un’area del cervello deputata a gestire le emozioni, diventa iperattiva e avvia una serie di azioni salvavita fra cui quelle relative alla corretta calibrazione delle difese immunitarie rispetto al contesto. La ricerca ha permesso di comprendere che in queste situazioni l’amigdala invia al midollo osseo informazioni affinché produca un numero maggiore di globuli bianchi. Purtroppo, una eccessiva presenza di globuli bianchi quando non sono necessari può innescare processi infiammatori estremamente dannosi per l'apparato cardiovascolare elevando il rischio di infarto, ictus o angine.
Oggi è possibile ridurre le occasioni di stress e migliorare lo stile di vita integrando nella propria quotidianità i programmi HeartMath che si fondano sull’uso congiunto di strumenti di biofeedback formativo e tecniche di coerenza cardiaca.
In una ricerca* condotta da Rollin McCraty, Mike Atkinson, e Dana Tomasino presso l’HeartMath Research Center, è stato dimostrato come brevi interventi quotidiani di gestione dello stress sul posto di lavoro sono in grado di produrre riduzioni clinicamente significative della pressione arteriosa e un miglioramento della salute emotiva dei dipendenti ipertesi.
*Impact of a Workplace Stress Reduction Program on Blood Pressure and Emotional Health in Hypertensive Employees.
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